Un viaggio straordinario : leggere ai bambini

Un viaggio straordinario : leggere ai bambini

Leggere ai bambini è come un viaggio straordinario.
Lo sviluppo cognitivo, affettivo e sociale del bambino dipende fortemente dalla qualità delle interazioni che instaura con i genitori e/o con gli adulti significativi che si prendono cura di lui.

Perchè è importante leggere ai bambini

Avvicinare precocemente il bambino alla lettura ha due risultati:

Emozionale:
è un’opportunità di relazione tra bambino e genitore/educatore di riferimento;

Cognitivo:
si sviluppa meglio e precocemente la comprensione del linguaggio e la capacità di lettura.

Il pensiero narrativo consente di rappresentare la soggettività altrui e ipotizzarne i pensieri (desideri, valori, scopi…), riconoscere le emozioni dell’altro, sviluppare empatia mettendosi nei panni dell’altro assumendone il punto di vista , attribuire agli altri una personalità, dei tratti e delle qualità che diano coerenza alle loro azioni.
La narrazione inoltre risponde ad un bisogno fondamentale dell’uomo che è quello di basare sulla regolarità degli eventi le proprie interazioni con la realtà fisica e sociale, e poter quindi ricondurre l’esperienza umana a sistemi di significato condivisi anche dagli altri individui sviluppando gli strumenti necessari ad interpretare la realtà circostante.

E’ compito dell’adulto creare intorno al bambino un’atmosfera di sicurezza, di piacere e di calore legati all’esperienza linguistica, di ascolto e di partecipazione intorno ad una trama. Il momento della lettura diventa un’intensa esperienza di affetto, emozione, relazione, intimità, ed immaginazione.

 Il viaggio straordinario

Quando l’adulto racconta o legge al bambino una storia incomincia con lui un viaggio straordinario che spesso porta in dimensioni fantastiche.
E’ bene farlo in un ambiente libero da distrazioni, senza tv o cellulari che possano suonare e interrompere la magia. L’adulto deve battere il tempo del bambino per consentirgli di costruire le immagini che scaturiscono dalle parole. Deve essere presente e cogliere ansie o paure per poter spiegare e rassicurare.

La ripetizione ed i rituali

L’adulto deve essere altresì molto paziente e pronto a rileggere infinite volte sempre la stessa favola senza modificare una virgola. Molti genitori si chiedono perché questo avvenga: la ripetizione, la rilettura, creano sicurezza, così come i rituali nel momento di addormentarsi.
Leggere frequentemente al bambino consente di consolidare il legame di attaccamento, la percezione dell’adulto come base sicura su cui il bambino fa affidamento per vivere l’esperienza fantastica della lettura che procura grande piacere.

“il verbo leggere non sopporta l’imperativo, avversione che condivide con altri verbi : il verbo “amare”… il verbo “sognare”…
Non abbiamo mai pensato alla lettura come un dovere. All’inizio abbiamo pensato solo al suo piacere…per lui siamo diventati narratori…il narratore unico grazie al quale ogni sera lui si infilava nel pigiama del sogno…
..aspettare che faccia notte,aprire la porta della sua camera e riprendere la lettura comune.
Leggere.
A voce alta.
Gratuitamente.
Le sue storie preferite. “
Come un romanzo”, D. Pennac, ed. Feltrinelli, 1993

“Un sasso gettato in uno stagno suscita onde concentriche che si allargano sulla sua superficie,coinvolgendo nel loro moto, a distanza diverse, con diversi effetti, la ninfea e la canna, la barchetta di carta e il galleggiante del pescatore…Non diversamente una parola,gettata nella mente a caso, produce onde di superficie e di profondità, provoca una serie infinita di reazioni a catena, coinvolgendo nella sua caduta suoni e immagini, analogie e ricordi, significati e sogni, in un movimento che interessa l’esperienza e la memoria, la fantasia e l’inconscio e che è complicato dal fatto che la stessa mente non assiste passiva alla rappresentazione, ma vi interviene continuamente, per accettare e respingere, collegare e censurare, costruire e distruggere”
“Grammatica della fantasia” G. Rodari, Ed. Einaudi , 1973

“L’uomo costruisce case perché’ è vivo ma scrive libri perché si sa mortale.
Vive in gruppo perché è gregario, ma legge perché si sa solo.
La lettura è per lui una compagnia che non prende il posto di nessun’altra,
ma che nessun’altra potrebbe sostituire.”
D.Pennac